mercoledì 5 febbraio 2014

GTE a chiacchiere

Riflessioni personali attraversando l'Elba.

La GTE, formata da più sentieri, offre ovviamente vari motivi di discussione.

Doppia diramazione

1°) Il suo percorso, la doppia diramazione (Pomonte/Mortaio) significativa al tempo in cui fu proposta al mondo escursionista, adesso pare decisamente anacronistica, tanto più che il tratto Malpasso/Mortaio, dallo sviluppo tortuoso, di percorso di crino ha ben poco.
Perché quindi non eliminarlo?
Soluzione semplice ed ovvia, tanto più che la stragrande maggioranza di chi la percorre, lo fa da Cavo a Pomonte e viceversa.


Cavo con GTE in rosso e s. 61 in giallo

Anche la partenza dal sentiero 60, in effetti non è il massimo; gli scorci panoramici sono veramente pochi e per raggiungere l'intersezione con il s. 61 nei pressi del mausoleo Tonietti, occorre fare ben 3 km in più di monotoni tornanti.
In questo caso però, proporne l'eliminazione a vantaggio del 61, non mi sembra il caso, non vorrei essere tacciato di scarsa voglia di camminare...

 
Sterrato del Buraccio in giallo, GTE in rosso

2°) Probabilmente molti ritengono che superato Cima di Monte, incrociando il sentiero 77, si debba seguire interamente lo sterrato del Buraccio per attraversare la provinciale 26, errore!
Il percorso originale infatti abbandona l'ampio sterrato dopo circa 1100 metri e costeggiando campi coltivati a vite, passa davanti a casa Galletti prima e casa Tondi dopo, per raggiungere l'asfalto della provinciale circa 150 metri più a sudest.
Dov'è il problema?
L'attraversamento del campo subito dopo casa Galletti; una volta esisteva una strada interpoderale ben definita, mentre adesso (da circa 4 anni) della strada è rimasta solo l'ultimo tratto ed al suo posto una vasta area acquitrinosa pregiudica fortemente il passaggio.
Inoltre il tratto centrale (dalle Piane della Madonna a monte Orello) è caratterizzato da una segnaletica assolutamente insufficiente che per questo è di minimo aiuto.
Il risultato?
Probabilmente la zona in cui la maggior parte degli escursionisti sbaglia percorso.
Anche se ritengo difficile convincere il proprietario del terreno a riaprire il passaggio, prima di modificare il percorso della GTE, un tentativo lo farei... se poi va male, direi che ridisegnarla lungo il trafficato sterrato del Buraccio sia inevitabile.

Monte Orello

3) Lo scherzo della GTE.
E' così che chiamo il tratto che porta sulla vetta di monte Orello.
Regala dei panorami fantastici del golfo di Portoferraio, puro percorso di crino e con un bel su e giù, allunga il tragitto di circa 1600 metri; dov'è lo scherzo?
Ve ne renderete conto quando lasciata la vetta, scorgerete il segnavia verticale precedentemente superato a solo 100 metri da voi!
Ma non disperate per la considerevole fatica fatta in più, ne sarà valsa comunque la pena!

Diffidate infine dalle mappe che riportano la GTE lungo tutto il sentiero 9 (Valle dei Mori) evitando la salita al m. Orlano del s. 31; oltre a trarre in inganno, dal momento che anche sul terreno i segnavia indicano il contrario, potreste impallidire nel conoscerne la motivazione!

P.S.
Cosa mi piacerebbe vedere?
Una GTE non solo ben percorribile perché manutenuta costantemente, non solo ben segnalata poiché (in teoria) fiore all'occhiello della sentieristica elbana, ma magari arricchita da specifici pannelli in cui sia indicata la distanza da percorrere per raggiungere la meta scelta, le possibili alternative in caso di doverla abbandonare, un numero, una email a cui indirizzare una segnalazione, comunicare un problema o semplicemente rivolgere un ringraziamento per i luoghi che ci consente di attraversare.
... sognare non costa nulla, ma fa sempre piacere.

Max

Importante!
A seguito della mia ultima traversata del 21 marzo 2014, riguardo al punto 2), posso affermare con estremo piacere che la strada interpoderale è stata ripristinata e la zona acquitrinosa può essere agevolmente superata.
Adesso manca solo qualche segnavia per completare l'opera.